L’esperto risponde – Iscrizione Enasarco
Vincenzo Spagnuolo • 21 dicembre 2018
Di Redazione
Un agente di commercio svolge attività in Italia per conto di un preponente francese che ha sede solo in Francia essendo privo di qualsiasi dipendenza in Italia. Il preponente è tenuto ad iscriverlo all’Enasarco ed a pagare i relativi contributi?
Ai sensi dell’articolo 2 del Regolamento devono essere iscritti all’Enasarco gli agenti che operano sul territorio nazionale in nome e per conto di preponenti stranieri che abbiano la sede o una qualsiasi dipendenza in Italia.
La società preponente ha sede e dipendenza solo in Francia e non anche in Italia, e pertanto non sarebbe tenuta ad iscrivere l’agente all’Enasarco ed a versare i relativi contributi, con l’ulteriore conseguenza che le provvigioni erogate non sarebbero soggette alla ritenuta della quota parte a carico dell’agente.
Tuttavia l’Enasarco, con circolare 19 luglio 2012 n. 2, ha richiamato il Regolamento C.E. 24 aprile 2004, n. 883 in virtù del quale ha ritenuto anche i proponenti dell’Unione Europea non aventi sede o dipendenza in Italia tenuti all’iscrizione e alla contribuzione in virtù della lex loci laboris che prevede parità di trattamento previdenziale e, quindi, di concorrenza fra tutti i lavoratori all’interno di uno stesso Paese.
In applicazione di tale disposizione, il preponente francese, benché privo di sede o dipendenza, è tenuto ad iscrivere l’agente operante in Italia ed a versare i contributi all’Enasarco; l’agente a sua volta deve porre in detrazione la quota parte a suo carico.
AAAgents
«Decisamente dalla parte degli agenti»
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